Il settore della traduzione vive una contraddizione: la domanda cresce, sotto la spinta della globalizzazione. Aumenta il numero di operatori di grandi dimensioni, crescono i servizi dell'indotto e gli offerenti di formazione. Pochi altri comparti possono vantare un andamento globale così positivo. Eppure, traduttori e agenzie lamentano tariffe e fatturati in calo. Perché?
La crescita del settore nel suo insieme non si ripercuote sulle economie dei singoli, o non di tutti. Le possibilità ci sono, per riqualificare la professione di traduttore, mai così strategica come oggi, per il dialogo e lo sviluppo dei popoli. Questo libro sintetizza le evoluzioni più recenti del mercato e si apre spiegando la nozione di «ciclo di vita» di un servizio. Ne nascono considerazioni sulle possibilità di un miglior riconoscimento della professione di traduttore, dinanzi a una domanda che cresce, ma ha cambiato volto.
I diversi capitoli toccano temi concreti, dai metodi per migliorare i fatturati alle esigenze di formazione professionale. Il volume affronta anche il ruolo delle agenzie di traduzione nel mutato scenario di oggi, poi l’annosa questione dell’istituzione di un ordine professionale per i traduttori e la funzione delle associazioni di settore. Illustrano poi alcune possibilità per accedere ai mercati di maggior valore, prendendo spunto da casi reali. I capitoli finali richiamano l'attenzione sui legami tra il mondo della traduzione e altri settori economici.
Un'ampia sezione del libro descrive azioni concrete per gestire più efficacemente i rapporti con i clienti, prendendo spunto dai molti quesiti giunti all'autore dai traduttori, attraverso il suo blog.
Com’è nato il libro «La ‘Nuova frontiera’ del traduttore?»
Questo libro è nato da un blog. Un'esperienza particolarmente avvincente, quella del blog che ho amministrato per alcuni anni, dedicato esclusivamente ai traduttori di lingua italiana. Raggiunse una vasta platea di traduttori, superiore a ogni aspettativa: i lettori facevano domande, mettevano in evidenza problemi della professione. Da parte mia, cercavo scrivere contenuti che dessero delle risposte, aprissero degli orizzonti. Quando decisi di far confluire quel blog nel mio sito dedicato alle relazioni internazionali, numerosi articoli non poterono essere ripresi nel nuovo formato, ma si prestavano bene a formare un libro. Sarebbe stato un peccato, perdere quegli spunti nati dal confronto diretto con i lettori.
Quali sono gli obiettivi del libro?
La professione di traduttore sta attraversando profondi cambiamenti: dal progresso tecnologico ai mutamenti del mercato dovuti alla globalizzazione. Solo pochi decenni fa si lavorava in un mondo completamente diverso da oggi. «La ‘Nuova frontiera’ del traduttore» mette a fuoco aspetti della professione che sono mutati radicalmente, in questi anni, provando a indicare vie per affrontarli positivamente. L'obiettivo è rappresentare la professione del traduttore fuori da una certa polverosità, da una visione classica che non sempre ha saputo adeguarsi ai tempi.
A quali modelli si ispira, «La ‘Nuova frontiera’ del traduttore?»
Il libro che nasce da testi usciti per la prima volta in Internet è un modello editoriale molto recente. E’ un processo originale e interessante, pubblicare un libro, che è uno strumento di comunicazione molto tradizionale, il più tradizionale che esista, da un'esperienza modernissima come quella di un blog. Nel blog si ha l’immediatezza del confronto con i lettori, possibile solo in Rete. Ne nascono informazioni ed esperienze che sentono poi il bisogno di essere riordinate, fissate su carta.
A quale lettore si rivolge questo libro?
«La ‘Nuova frontiera’ del traduttore» affronta in modo pratico alcune questioni precise che riguardano la professione. Per questo motivo, forse è più utile a chi esercita già questa professione. Tuttavia, può dare indicazioni anche a chi traduttore non è ancora e desidera conoscere più da vicino l’attualità e gli aspetti quotidiani di questo lavoro.
Com’è stato accolto il libro dai lettori?
Ho cercato in tutti i modi, e sono contento che molti lettori lo abbiano riconosciuto, di evitare piagnistei e lamentele. Senza dubbio, nel settore della traduzione ci sono problemi che possono causare scoraggiamento, ma mi sembra che i lettori abbiano apprezzato il tentativo di offrire visioni e analisi che aprono spazi, danno stimoli sia per una più efficace presenza del traduttore sia per una migliore comprensione del mercato sul quale lavora.
Quale lavoro c’è stato, alla base de «La ‘Nuova frontiera’ del traduttore?»
Nella scelta dei testi, mi sono fatto guidare dalla convinzione che bisogna guardare più da vicino la realtà. Capire perché certi aspetti del lavoro del traduttore, oggi, non godono più della stessa considerazione di un tempo. Per taluni diventa difficile farsi riconoscere, anche dal punto di vista economico. D'altra parte, vi sono traduttori che lavorano e guadagnano molto bene. Cos’è che fa la differenza? Ho cercato di scoprirlo e raccontarlo partendo dalle domande che venivano dai diretti interessati.
Cos’è emerso, durante la scrittura de «La ‘Nuova frontiera’ del traduttore?»
Quando ho finito di impaginare gli articoli, che sono diventati capitoli del libro, mi sono reso conto che il lavoro di adattamento necessario era abbastanza limitato. Gli articoli davano vita da soli a una catena coerente, segno che i problemi esistenti, ai quali ho cercato di dare risposta, si concentrano in aree abbastanza circoscritte. Bisogna affrontarli con uno sguardo più attento alla realtà del nostro tempo.