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Gli imperi non vogliono morire

I viaggi in Ucraina di Luca Lovisolo, tra la Rivoluzione del Majdan e la ripresa della guerra nel 2022

Il libro che unisce l'approfondimento alle osservazioni raccolte durante i viaggi, agli incontri con luoghi e persone, per capire il presente.

Prendendo spunto dai luoghi visitati durante i viaggi in Ucraina, quando il Paese aveva appena vissuto dei fatti diventati celebri come ‘Rivoluzione del Majdan’, l'autore unisce al racconto di viaggio la spiegazione del retroterra storico e culturale di luoghi ed eventi. Il libro inquadra la guerra in Ucraina nella cornice dell'Europa di oggi, superando molti luoghi comuni.
di Luca Lovisolo | 242 pagine 14x21.5 | 31 illustrazioni | Archomai, 2025 | ISBN: 979-83-100902-9-3
EUR 19.00
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A contatto con il Paese e con i retroscena della guerra più pericolosa del nostro tempo

Ai quattro angoli dell'Ucraina: da Kyjiv a Leopoli, da Charkiv a Černivci, da Odesa ai luoghi della catastrofe di Černobyl’

«Con l'occupazione della Crimea la Russia mostrava di non porsi limiti, nell'attuare le volontà di rivalsa che covava sin dagli anni Novanta: tanto che le osservazioni raccolte durante i viaggi, negli anni dopo il Majdan, si rispecchiano come premonizioni nei testi scritti sull'Ucraina in questi tre anni di guerra totale.» – (Luca Lovisolo)

«Da poche settimane la Russia ha occupato la Crimea: decido di partire per l’Ucraina, prima che sia troppo tardi» – Questa affermazione dell’autore sintetizza lo spirito di tutto il libro.

Perché l’Ucraina deve interessarci così tanto? Questo libro, nato sul campo in dieci anni di lavoro sulla questione ucraina, risponde a questa domanda. Contiene gli appunti dei viaggi svolti dall’autore ai quattro angoli del Paese in diversi anni, a partire dal 2014, subito dopo la celebre Rivoluzione del Majdan. I viaggi hanno toccato città come Kyjiv, Charkiv, Odesa; regioni come la Galizia e la Bucovina; punti nevralgici della storia recente, come i luoghi del disastro di Černobyl’. Il racconto è accompagnato da 30 fotografie originali.

A fianco delle memorie dei viaggi, in questo libro sono confluiti, con ulteriori integrazioni e precisazioni, gli articoli scritti da Lovisolo per il quotidiano svizzero Corriere del Ticino nel 2023, dopo l’invasione russa su larga scala dell'Ucraina. In questi testi l'autore approfondisce con rigore documentale aspetti storici, culturali e politici del Paese, temi scottanti come le tensioni nel Donbas e i passaggi di mano della Crimea, altre vicende meno note o ignorate dalle narrazioni più correnti sull’Ucraina e sull’ex Unione sovietica.

Concludono il libro le considerazioni dell’autore sul significato della questione ucraina per l’Europa, tra Est e Ovest. Ne emerge un ritratto vivo, completato da descrizioni di luoghi e memorie di conversazioni avute con persone incontrate sul posto.

I sintomi dei tragici sviluppi di oggi erano già tutti evidenti, tanto che il racconto dell’Ucraina nelle memorie dei viaggi quasi non si distingue dai testi scritti dieci anni dopo sull’Ucraina del presente.

Com’è nato il libro «Gli imperi non vogliono morire?» E’ nato dalla mia decisione di andare in Ucraina, dopo l’occupazione della Crimea da parte della Russia. Era già chiaro che era solo il primo passo di una guerra che non sarebbe finita lì. Decisi così di partire, per capire da vicino il Paese prima che gli eventi precipitassero, com’è avvenuto poi con l’invasione su larga scala, nel febbraio 2022. Alle considerazioni raccolte durante i viaggi si affiancano gli articoli che ho scritto per il quotidiano svizzero Corriere del Ticino nel 2023, quando l’Ucraina era già in guerra totale. Sono confluiti nel testo con ulteriori precisazioni e integrazioni.

Qual è l’obiettivo del libro? E’ un obiettivo ambizioso: far conoscere dal vivo, attraverso le osservazioni fatte durante i viaggi, la situazione dell’Ucraina dopo la celebre «Rivoluzione del Majdan» nel 2013/14 e prima della ripresa della guerra nel 2022. E’ stato un momento chiave, per la storia recente: la popolazione ucraina voleva l’avvicinamento all’Europa, ma una parte dell’élite politica e affaristica restava legata al passato, mentre la Russia soffiava sul fuoco dei contrasti. E’ essenziale conoscere quella fase, per comprendere il senso della guerra di oggi, non solo per l’Ucraina ma per tutti noi.

A quali modelli si ispira «Gli imperi non vogliono morire?» E' difficile indicare un modello. Mi sono ispirato alla letteratura di viaggio, ma, insieme alle descrizioni dei luoghi e degli incontri con persone, ci sono capitoli di approfondimento. Il risultato è un misto fra pagine che raccontano i luoghi e le mille piccole avventure di ogni viaggio auto-organizzato, e altre che descrivono il retroterra storico e culturale prendendo spunto da fatti e personaggi. In tutte le parti del libro ho voluto mantenere un linguaggio diretto, per una lettura scorrevole.

A quale lettore si rivolge questo libro? A chi vuole conoscere un Paese oggi al centro dell’attualità per la tragedia della guerra, ma della cui realtà credo si sappia ancora poco. Di solito, chi legge i miei libri cerca qualcosa che vada oltre i luoghi comuni. Forse, questo libro, fra tutti quelli che ho scritto, è quello che fa scoprire più cose non dette o poco note sull’Ucraina e sull’ex Unione sovietica. Realtà sulle quali regna una certa confusione, anche a causa delle molte narrazioni propagandistiche. Penso, ad esempio, alle vicende della Crimea o del Donbas. Forse è anche il libro che racconta più di me stesso.

Com’è stato accolto il libro dai lettori? Ho deciso di pubblicare questo materiale ricordando l’interesse con il quale i lettori avevano seguito i miei viaggi in Ucraina, che condividevo in tempo reale via Internet. D’altra parte, gli articoli usciti sul Corriere del Ticino hanno suscitato grande interesse, tanto che, dopo quelli sull’Ucraina, il giornale ha pubblicato una mia serie annuale dedicata alla Russia e oggi è in corso un’altra serie, sulla riunificazione della Germania.

Quali ricerche ci sono, alla base di questo libro? Ci sono dieci anni di lavoro su molti elementi di storia e attualità ucraine: aspetti culturali e linguistici, evoluzione politica, rapporto con la Russia e l’ex Unione sovietica. Nel libro confluiscono le conoscenze acquisite viaggiando, ma anche facendo ricerca per la mia attività professionale e per intervenire su vari media.

Cos’è emerso, durante la scrittura de «Gli imperi non vogliono morire?» Mi ha impressionato, ma non mi ha sorpreso, la continuità che ho ritrovato riordinando gli appunti dei viaggi, rispetto ai testi scritti dopo l’invasione dell’Ucraina su larga scala del 2022. Tra i viaggi e la ripresa della guerra sono passati anni, ma i segni premonitori erano già ben visibili. Tra il racconto dei viaggi e l’Ucraina di oggi, in guerra totale, quasi non si avverte il salto. E’ una constatazione amara, perché già allora si sapeva come sarebbe andata a finire. Eppure, il mondo non è stato capace di evitare la tragedia.

Le opinioni dei lettori

«Gli imperi non vogliono morire» contiene molti preziosi consigli di letture per rispolverare le conoscenze sulle radici storiche e culturali che accomunano il mondo europeo occidentale e orientale e aiutano a comprendere i fatti del presente.

Oltre a fare chiarezza in quest’epoca di nebuloso opportunismo, è anche una piacevole lettura, consigliabilissima, ancor più se si lavora con le lingue.

Se vuoi conoscere la vita in Ucraina devi assolutamente leggere questo libro.

«Gli imperi non vogliono morire» si può leggere come un diario di viaggio, un trattato di storia, un’analisi antropologica, un approfondimento di aspetti linguistici e culturali. In ogni caso, è un libro generoso, perché offre informazioni che fanno la differenza, se solo si è disposti a comprenderle, e lo fa con estrema chiarezza, esponendo fatti ed esperienze vissute in prima persona.

Ringrazio molto l’autore per la chiarezza e l’onestà. E’ un viaggio da percorrere per tentare di comprendere meglio la situazione in Ucraina, la storia, la manipolazione della Russia e i pericoli per l’occidente tutto. Spero che molte persone possano leggerlo e documentarsi seriamente su tutto ciò che di gravissimo sta avvenendo. Grazie dalla Francia.

Il libro di Lovisolo ci ricorda i diritti non scontati del mondo occidentale, con i quali molte generazioni hanno avuto il privilegio di crescere dopo la Seconda guerra mondiale. Lovisolo ci mette in guardia dal pericolo di perderli: un pericolo reale, causato da errori di valutazione politica, ignoranza storica, impreparazione dei media, impoverimento culturale e amnesia delle proprie origini.

Oggi si legge e si sente spesso parlare di propaganda: è un concetto abusato e svuotato. La propaganda è un tema centrale anche nel libro di Luca Lovisolo, ma qui questa parola è più viva che mai. «Gli imperi non vogliono morire» ci fornisce le chiavi per comprenderla, ne spiega le origini storiche e culturali e mette in luce le sue caratteristiche linguistiche e i toni che la pervadono.

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